Pampapato Ferrara
Tra i dolci tipici della città di Ferrara, il pampepato o pampapato ferrarese, sicuramente per la sua antichità e la sua storia, ricopre un ruolo di primo piano.
Ferrara Store ti propone il pampepato ferrarese in tutta la sua bontà e qualità, avendo cura di scegliere il miglior pampepato ferrarese della provincia per gli ingredienti usati nella sua produzione e per le sue qualità organolettiche.
Con ogni probabilità la nascita del pampepato ferrarese si deve all’usanza del XII secolo di preparare nel periodo natalizio i “pani arricchiti”, dei pani speciali composti da farina, acqua, frutta secca e spezie, ideali per il periodo di avvento in quanto, non essendo un cibo con grassi, potevano essere consumati anche nei giorni in cui non si doveva mangiare carne.
L’origine del nome del pampepato ferrarese è controverso ma la risposta più probabile è che il pampapato ferrarese abbia assunto questo nome dopo la presa dello Stato della chiesa dei domini ferraresi e, in onore del papa, il pampepato o pampapato ferrarese sia stato chiamato così con il significato di “pan del papa”.
L’altra versione invece tende ad associare il nome del pampepato ferrarese alle spezie che originariamente lo componevano (e che lo compongono in parte ancor oggi): dividendo il nome in pan “pepato” infatti avremmo la conferma di questa teoria, dove il termine “pepato” non significa che all’interno del pampepato ferrarese non vi sia del pepe ma delle spezie.
L’anno di origine della ricetta del pampepato ferrarese resta tuttora un mistero: alcuni affermano che derivi da una antichissima ricetta nata nel paese di Pontelagoscuro, ma l’ipotesi più accreditata è che il pampepato ferrarese sia stato inventato dalle suore di clausura nei monasteri del XII secolo, come dono natalizio per alti prelati. Il fatto che all’interno del pampepato ferrarese vi fossero spezie come la noce moscata e la cannella, molto costose per i tempi, è un dato che contribuisce a quest’idea sulla nascita del pampepato ferrarese, in quanto solo le sfere clericali e monastiche avevano una capacità economica per acquistare queste spezie.
Altre citazioni storiche del pampepato ferrarese ci arrivano da testimonianze e testi antichi sulla vita di corte degli Este; pare infatti che Borso d’Este nel 1465, in occasione di una cena di gala, avesse incaricato un valletto di inserire all’interno del pampepato ferrarese, che sarebbe stato servito ad ogni ospite, un ducato d’oro in regalo.
Grazie a Cristoforo Messisbugo ed al suo trattato di scalcheria del 1549, sappiamo che nella corte estense veniva servito del pampepato ferrarese di zucchero.
Anche sulla forma del pampepato ferrarese, oggi tipicamente a forma di zuccotto, i pareri sono controversi. Una prima versione vede infatti il pampepato ferrarese prodotto nella forma attuale che conosciamo, in onore del cardinale Ippolito II d’Este, durante la festa tenutasi a Ferrara nel 1566 per la successione di Alfonso al governo del ducato estense. Un'altra versione invece vede le monache di clausura del Corpus Domini di Ferrara protagoniste della nuova forma data al pampapato ferrarese, nel corso del XVI secolo.
La ricetta del pampepato ferrarese era composta nel XVI secolo da ingredienti quali farina, mandorle, canditi di cedro, spezie e latte.
Dal 1500 in poi il pampepato ferrarese diviene il dolce natalizio prediletto dalla popolazione ferrarese, con tale influenza da non poter mancare nelle tavole il giorno di Natale.
Solo nel XX secolo però, grazie al pasticcere Guido Ghezzi, il pampepato ferrarese diventerà il pampepato che oggi conosciamo e che troviamo nelle nostre tavole.
Guido Ghezzi di Milano, si trapianterà infatti a Ferrara nel 1902, aprendo un laboratorio di pasticceria: egli rielaborò una antica ricetta del pampepato ferrarese del XVI secolo, modificandone la ricetta per renderlo più gustoso e ricoprendo il dolce con la caratteristica copertura di cioccolato che si trova ancor oggi sopra il pampepato ferrarese, e togliendo la l’antica copertura seicentesca fatta di confetti.
Visto il successo ottenuto col nuovo pampepato ferrarese, fornai e pasticceri di Ferrara tentarono di imitarlo, dando vita molte volte a forti insuccessi, ma spesso anche a varianti altrettanto appetitose del pampepato ferrarese. Le ricette infatti per il pampepato ferrarese sono state (e sono tuttora) molte e variano fondamentalmente sulla quantità degli ingredienti presenti nel pampepato ferrarese, che lo rendono più speziato o più aromatizzato, o più dolce o meno dolce.
Il pampepato ferrarese per la sua storia e la sua origine, per le modifiche ricevute nel tempo sulla sua forma, negli ingredienti e nella copertura, è diventato nei secoli il dolce più conosciuto di Ferrara e provincia, un dolce del quale i cittadini di Ferrara vanno fieri e che è divenuto per loro irrinunciabile nel periodo natalizio.
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